La Grappa e le sue mille sfaccettature
A tutela della Grappa come prodotto esclusivamente italiano è intervenuto anche un Regolamento europeo, il numero 110 del 2018, il quale specifica che la grappa è “un acquavite di vinaccia distillata esclusivamente in Italia”. Ciò significa che una grappa potrà solamente derivare da vinacce coltivate, lavorate e prodotte in Italia. Con la ovvia conseguenza che ogni altro prodotto, anche se prodotto sul territorio ma con vinaccia straniera, non potrà rientrare nella denominazione controllata “Grappa”. In seguito, dopo qualche discussione, sono state aggiunte nel 2008 anche la regione Sicilia e la sottozona del Marsala.
In linea con la molteplicità delle zone del nostro territorio che danno origine a questo prezioso prodotto, anche le varietà di esso si rivelano vari e differenti in procedimenti di produzione ed aromi finali. In particolare la classificazione di una grappa può seguire diversi criteri non essendo stata anche ideata una regolamentazione legale al riguardo. Una grappa, quindi, potrà essere categorizzata secondo la denominazione geografica d’origine, in base al vitigno o in base al tipo di alambicco utilizzato nella sua produzione; il metodo più interessate e maggiormente diffuso, tuttavia, è quello che basa la distinzione delle varie grappe analizzando e categorizzando le caratteristiche organolettiche di ciascuna di esse. Seguendo questo principio, dunque, possiamo distinguere tra:
–Grappa giovane: in essa tutta la bravura del mastro distillatore trova piena realizzazione in quando il prodotto, una volta distillato, non viene fatto riposare in botti. Il boquet aromatico che emergerà, quindi, sarà prettamente quello del vitigno da cui essa deriva.
–Grappa giovane aromatica: vale il discorso fatto per la precedente categorie, ma l’uva utilizzata in questo caso deriva da un vitigno aromatico o semiaromatico;
–Grappa affinata in legno: questo tipo di grappa è caratterizzata per il fatto di riposarsi, o affinarsi, in botti di legno con particolari profumi e dimensioni (come nel caso della grappa in barrique) per un particolare periodo di tempo. Questo periodo di tempo deve rispettare nel minimo la prescrizione di legge;
–Grappa affinata in legno aromatica: si applicano gli stessi criteri utilizzati per la categoria precedente, specificando però che le uve utilizzate provengono da vitigni aromatici o semiaromatici;
–Grappa invecchiata: anche qui importante è il periodo di riposo in botti di legno, in particolare la legge prescrive che una grappa invecchiata debba essere conservata in botte per un periodo di tempo di almeno 12 mesi. Se si tratta di riserva o grappa stravecchia tale termine temporale è di 18 mesi;
–Grappa invecchiata aromatica: vale lo stesso discorso detto sopra ma in riferimento a grappa proveniente da vitigni aromatici o semiaromatici;
–Grappa aromatizzata: consiste sostanzialmente in una grappa giovane a cui vengono aggiunti, attraverso infusione, principi vegetali aromatizzanti di diverso tipo.
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